SEGRATE – Comunicato stampa Segrate nostra: “Referendum, invito al voto”

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Riceviamo e pubblichiamo. Come è noto, il 12 ed il 13 di giugno siamo chiamati ad esprimere la nostra opinione su quattro referendum: due (scheda rossa e scheda gialla) riguardano l’acqua pubblica, un terzo (scheda grigia) riguarda il nucleare ed il quarto (scheda verde chiaro) riguarda il legittimo impedimento.Segrate Nostra invita tutti gli amici ed i simpatizzanti ad andare a votare, ed a votare “sì” a tutti i quattro quesiti affinché le norme cui fanno riferimento vengano abrogate.In particolare è importante votare “sì” ai due quesiti sull’acqua pubblica, coerentemente col fatto che Segrate Nostra nello scorso anno è stata in prima fila nella nostra città nella raccolta delle firme per questi due referendum.Il primo quesito – dal titolo “Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. Abrogazione” (scheda rossa) – ha come principale finalità quella di fermare la “privatizzazione” dell’acqua. Riguarda una normativa che stabilisce come modalità ordinarie di gestione del servizio idrico l’affidamento a soggetti privati attraverso gara o l’affidamento a società a capitale misto pubblico-privato, all’interno delle quali il privato sia stato scelto attraverso gara e detenga almeno il 40% (quota destinata a salire fino al 70% entro il 2015 se le società miste sono collocate in Borsa). Abrogare questa norma in sostanza significa contrastare l’accelerazione sulle privatizzazioni imposta dal Governo e la definitiva consegna al mercato dei servizi idrici.Il secondo quesito – dal titolo “Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito. Abrogazione parziale di norma” – si pone come scopo di togliere i profitti dalla gestione e dalla distribuzione dell’acqua pubblica. La parte di normativa che si chiede di abrogare è quella che consente al gestore di ottenere profitti garantiti sulla tariffa, caricando sulla bolletta dei cittadini una quota  di remunerazione del capitale investito senza un collegamento a qualsiasi logica di reinvestimento per il miglioramento qualitativo del servizio. Se viene abrogata la norma cui fa riferimento il referendum, si elimina il “cavallo di Troia” che ha aperto la strada ai privati nella gestione dei servizi idrici e si impedisce di fare profitti sull’acqua.Ricapitolando: questi due referendum chiedono che vengano abrogate quelle norme che impongono la presenza dei privati nella gestione dell’acqua e degli acquedotti e che aprono la strada alla logica del profitto in un campo dove l’unico interesse dovrebbe essere solo quello del miglior servizio al cittadino al prezzo più basso possibile.Andiamo quindi a votare “sì” ed informiamo tutti dell’importanza di questo voto, perché sia raggiunto il quorum e queste norme vengano abrogate.Comunicato stampa di Marco Italia, segretario di Segrate Nostra