Se il confronto tra Cristianesimo e Islam fa sempre più parlare e discutere sul piano internazionale, accende gli animi anche nelle nostre realtà, com’ è successo giovedì 7 aprile al teatro Argentia di Gorgonzola. Durante la conferenza organizzata dalla comunità pastorale Madonna dell’Aiuto di Gorgonzola sulla conversione dall’Islam al Cristianesimo, l’ospite d’onore, Magdi Cristiano Allam ha avuto un battibecco con alcune persone di fede musulmana presenti in sala.
La serata, iniziata verso le 21.00, rientra nel ciclo di incontri sulle “Conversioni” organizzata dalla comunità pastorale per raccontare storie di nuovi Cristiani con un passato lontano dalla fede.
Sicuramente una delle storie più note di Conversione nel nostro Paese è quella di Magdi Allam, noto giornalista del Corriere della Sera, oggi politico, che per anni si è battuto da musulmano per un Islam moderato, sino alla sua decisione di convertirsi al Cattolicesimo che l’ha portato a ricevere il battesimo da Papa Benedetto XVI nella veglia pasquale di tre anni fa.
Alla platea del teatro Argentia ha raccontato il percorso che l’ha portato a una decisione così forte.
“E’ stato un percorso lungo, fatto di riflessioni e prese di posizione, nel quale ho passato diversi periodi, in alcuni dei quali mi sono innamorato dell’Islam, in altri mi sono innamorato dell’ideologia marxista sessantottina, ma quello che mi ha allontanato da quest’ultima è stato l’estremo relativismo che portava, il fatto che non esisteva nessun valore universale. Per 56 anni sono stato musulmano -ha continuato Allam – e per molti di questi ho lottato per un Islam moderato che si fondasse su determinati valori, da musulmano ho combattuto per i diritti dei cristiani perseguitati nei paesi islamici, e proprio in virtù della mia moderazione sono stato condannato a morte da persone della mia stessa fede”.
La platea che riempiva completamente la sale del teatro, fino a questo punto ascoltava in silenzio la storia di Magdi Allam, il quale partendo dalla sua storia si è spinto a considerazioni particolarmente forti sulla sua precedente fede.
“Il Cristianesimo si fonda su un Dio che si è fatto uomo, l’Islam su un Dio che si è fatto testo, il Corano, che io ho riletto e ho analizzato attentamente, e ho compreso che avevo torto, le parole e la vita di Maometto giustificano gli estremisti, anzi incoraggiano la violenza contro le altre religioni, per questo mi sono avvicinato a grandi teologi cristiani di CL e dei Salesiani, i quali hanno mi hanno mostrato la bellezza e soprattutto la razionalità della vostra meravigliosa fede, l’incontro con Papa Bendetto XVI è stato la scintilla che mi ha dato la forza per prendere la decisione della conversione. La cosa che più non sopporto però è vedere che i cristiani non sono liberi neanche qui in occidente: basta una posizione lievemente critica verso i musulmani che subito si viene criticati da tutti, soprattutto dagli occidentali talmente attenti a garantire i diritti di tutti da dimenticarsi le proprie radici, i valori che da sempre li hanno contraddistinti e facendo ciò l’occidente perde inevitabilmente la sua identità”.
Tra gli scroscianti applausi che accompagnavano le sue parole il seme della discordia era già germogliato in un gruppo di musulmani seduti ai lati della sala che, sentendo parlare della loro fede in questi termini non stavano più nella pelle per dire la loro.
L’occasione è arrivata quando il “question time” ha portato il microfono a girare tra gli spettatori. “Noi siamo musulmani e da anni abitiamo in Italia, non abbiamo mai avuto problemi con nessuno, amiamo questo paese e le sue persone, però stasera sono state dette molte cose che non corrispondono a verità, la nostra fede non è né basata sulla violenza, né giustifica la critica contro le altre religioni anzi le rispetta, la nostra è l’unica religione a riconoscere tutte le altre fedi”.
A queste ultime parole il silenzio che fino a quel momento era stato quasi sacrale è stato rotto dalla voce di una donna di mezza età che si è lasciata sfuggire un “ma stai zitto và!!” parole che hanno spaccato la sala tra chi era con lei e chi la criticava duramente, “meno male che si parlava di libertà” ha chiosato l’uomo musulmano che stava parlando, che dopo qualche secondo di confusione ha ripreso a parlare dicendo di voler invitare un teologo islamico per spiegare la sua fede che non rispecchia per nulla la descrizione appena fatta.
A queste parole lo stesso Magdì Cristiano Allam, ha interrotto l’uomo invitandolo a concludere, “non è un comizio”, l’uomo ha ringraziato per l’attenzione e si è seduto, anche se per poco, perché non appena ha sentito le parole del politico democristiano che gli ha risposto dicendo: “benché esistano musulmani moderati l’Islam in sè sarà sempre violento e integralista”, si è alzato e ha lasciato la sala.
Il paradosso appare evidente, parlare per tutta la sera di dialogo interreligioso, e non riuscire a relazionarsi con poche persone di diversa fede, pone forti perplessità sulla possibilità di un dialogo su ampia scala.
Davide Marasco