“Io incompatibile? Una bufala!“. E’ questo il commento di Massimo Gironi, candidato sindaco alle Elezioni Amministrative del 15 e 16 maggio per Pdl e Lega. Negli ultimi due giorni, infatti, si sono rapidamente diffuse voci che ritenevano Gironi incompatibile con la carica di Primo Cittadino, in quanto già membro del Consiglio di Amministrazione dell’Azienda Speciale Farmacia e Servizi alla Persona di Carugate, in qualità di consigliere.
L’azienda in questione, come recita l’articolo 1 al punto 3 dello Statuto, è “ente strumentale del Comune per l’esercizio di più servizi pubblici locali“, “è equiparata ad un ente pubblico economico, ha personalità giuridica ed autonomia patrimoniale“.
E’ bastato che qualcuno ventilasse l’ipotesi, domenica mattina durante il volantinaggio per la campagna elettorale, che tutta la città ha cominciato a chiedersi cosa sarebbe successo.
“Credo proprio che la questione rientrerà – ha commentato il candidato per l’Udc Leonardo Aurelio – non è possibile perdere un candidato per un cavillo burocratico e tecnico. Sono sicuro che non ci sarà nessun problema quando Gironi si dimetterà dal Cda“.
“Non abbiamo nessuna intenzione di cavalcare questa possibilità – ha spiegato il sindaco uscente Umberto Gravina, candidato per Progetto Carugate (Pd e Sinistra Unita) – Non sarà un’argomentazione che porterò avanti, ci confronteremo sui contenuti“.
Della stessa opinione anche Luca Maggioni, candidato alla poltrona di sindaco per Pro Carugate: “Siamo assolutamente a favore della risoluzione della questione – ha spiegato – sarebbe brutto e triste perdere un avversario politico per un cavillo burocratico“.
Se è pur vero che le due cariche, in effetti, sono incompatibili (come recita l’articolo 7 al comma a dello Statuto dell’azienda stessa: “Non possono ricoprire la carica di componente del C.d.A. i componenti del Consiglio Comunale in carica, i dipendenti del Comune o di altre aziende o enti dello stesso Comune, i membri del Collegio dei revisori dei Conti del Comune“) è anche vero che lo stesso articolo, al comma c aggiunge: “la qualità di membro del Consiglio di Amministrazione si perde quando si verificano le cause di ineleggibilità previste dall’art.60 D.Lgs.267/2000“.
Ed è questo il passaggio che fa dormire sonni tranquilli a Gironi, che, dal canto suo, ride sulla vicenda e sdrammatizza: “E’ una bufala diffusa ad arte da qualche gruppo politico poco corretto. A parte il fatto che mi sono dimesso dalla carica di consigliere, anche se non ce ne era bisogno, dato l’articolo 7c dello statuto la mia carica è decaduta nel momento in cui io mi sono candidato“.
Ci ha pensato comunque la commissione elettorale di Monza, dove sono state consegnate le liste dei candidati, a placare gli animi: ieri ha infatti confermato di aver ammesso tutte le liste protocollate, compresa quindi anche quella di Gironi.
E.D.