CASSINA DE PECCHI – Nokia Siemens: Consiglio comunale aperto per parlare della crisi occupazionale

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Il futuro del sito industriale Nokia-Siemens e dei suoi lavoratori rimane incerto, anche dopo il Consiglio comunale aperto, che si è svolto nella serata di lunedì 28 febbraio. Anticipato di qualche ora da un’altra accesa riunione del parlamentino cittadino di Cassina de Pecchi, la seduta ha visto intervenire molti dei protagonisti della vicenda, ma anche molti cittadini interessati alle sorti di uno dei maggiori impianti produttivi ad alta tecnologia, parte di quella zona definita in passato “la Silicon Valley della Martesana”.

La discussione è entrata nel vivo dopo l’introduzione del sindaco Claudio D’Amico, che ha manifestato l’intenzione di convincere Nsn a mantenere il centro produttivo cassinese, ma ha aggiunto anche che “per raggiungere questo risultato è necessario coinvolgere nella vicenda le autorità statali”.

Hanno parlato poi alcuni rappresentanti dei sindacati di Milano, della Lombardia e delle aziende coinvolte, l’Assessore alle Politiche sociali di Cernusco sul Naviglio Rita Zecchini (Rifondazione Comunista) e i consiglieri regionali Chiara Cremonesi (Sinistra Ecologia Libertà) e Fabio Pizzul (PD); dagli interventi sono emerse varie proposte sulla questione e un quadro generale della situazione.

Il sito interessato è sempre stato una realtà d’eccellenza a livello nazionale, soprattutto per quanto riguarda il settore della ricerca e dello sviluppo in ambito tecnologico; la soppressione di questa sezione, e, di conseguenza, anche di quella produttiva, avrebbe vari effetti: molte persone rimarrebbero senza lavoro, l’Italia perderebbe un centro all’avanguardia a favore di altri paesi e la zona dismessa potrebbe essere soggetta a speculazione edilizia.

Pertanto, con lo scopo di contrastare il potere assoluto esercitato dalle multinazionali, il Comune di Cassina dovrebbe fare pressioni sulla Regione affinché si sieda a un tavolo con le società coinvolte per definire un piano industriale di rilancio della zona, promuovendo investimenti concreti e collaborazioni con le università. Inoltre, è necessario che le aziende coinvolte diano un taglio ai licenziamenti, finora messi in atto senza alcun accordo con i sindacati.

Presenti alla serata anche i gruppi di minoranza che, oltre a esprimere solidarietà nei confronti dei lavoratori, hanno presentato una mozione per la salvaguardia del sito. Il testo coinvolge la Nokia-Siemens, le autorità statali, regionali e comunali con lo scopo di rilanciare l’attività produttiva, citando inoltre un protocollo d’intesa, firmato nel 2007 dalla società interessata nel quale si impegna a “garantire il mantenimento dell’intera catena del valore, un servizio rapido e qualificato all’utenza e, in questo contesto, il consolidamento delle attività manifatturiere e dell’occupazione in Italia”.

Sulla stessa lunghezza d’onda è stata la risposta della maggioranza, che ha sottolineato la legittimità di voler preservare il proprio posto di lavoro e l’importanza di stabilire una rete tra i vari enti amministratori per risolvere la questione. Queste premesse potrebbero portare a un facile accoglimento della mozione nel corso del prossimo Consiglio comunale deliberativo.

L’intervento conclusivo del Primo cittadino tuttavia, sembrerebbe lasciare poco spazio a una soluzione positiva. Il sindaco ha affermato di aver ricevuto dai dirigenti della Nsn notizie poco rassicuranti, poiché la società avrebbe preso già da tempo la decisione di abbandonare il sito cassinese e mantenere in Italia “solo ciò che ritiene necessario”.

Del resto, già la riduzione del personale da 3000 a 1200 dipendenti in tre anni è un forte segnale della volontà dell’azienda.

Al pubblico che, rumoreggiando, chiedeva risposte più concrete, il sindaco ha infine assicurato che la mozione sarà presa in considerazione e sarà presto stabilito un contatto diretto con il governo regionale per valutare le eventuali possibilità di risolvere la questione, attraverso un piano industriale di rilancio adeguato.

LA VICENDA IN SINTESI. Nel 2007 l’azienda Nokia Siemens Network (Nsn) ha ceduto parte della sua produzione alla Jabil, ma nell’estate 2010 a quest’ultima è subentrata la società Competence del fondo Mercatech, che si è poi indebitata per milioni di euro. La svolta della vicenda è avvenuta pochi giorni fa, il 22 febbraio, quando Jabil ha acquistato Competence (sulla quale incombeva lo spettro del fallimento) e ha ripreso in mano la produzione, ma con alcune differenze: Nokia Siemens Network aveva già iniziato a delocalizzare ricerca e produzione verso i paesi asiatici, riducendo le commesse per Jabil (poi Competence) e spostando alcuni uffici dal sito storico dell’azienda, facendo presagire la probabile chiusura. Nel frattempo, i tagli al personale iniziati nel 2007 sono aumentati vertiginosamente nel corso del 2010, portando i lavoratori a organizzare numerose manifestazioni di protesta, in corso tuttora.

Matteo Medei