Si torna a parlare di scuola a Carugate. Questa volta sono i genitori dell’Istituto Santa Marcellina, scuola materna paritaria, a chiedere di essere ascoltati dall’Amministrazione Comunale. Sabato 5 febbario, al mercato, a pochi passi dal gazebo del Pd (partito a cui fa capo l’Amministrazione guidata dal sindaco Umberto Gravina), e domenica 6 in piazza Manzoni, si sono organizzati con un tavolo e un manifesto, per chiedere ai passanti di firmare la petizione a favore della scuola paritaria, convenzionata con il Comune di Carugate… ancora per poco.
Dall’anno scolastico 2012/2013, infatti, le famiglie che intenderanno mandare i propri figli alla scuola materna di via Pio XI dovranno pagare una retta, procedura fino ad ora evitata dalla convenzione con il Comune, che però, come annunciato dall’Amministrazione, non può più essere mantenuta. Ragion per cui i genitori si sono organizzati per chiedere di fare marcia indietro.
LA PETIZIONE. “L’Amministrazione ha giustificato la novità paventando esigenze di risparmio – si legge nel testo dell’appello – Il risparmio si configurerà in massimo 100mila euro l’anno, che saranno versate dalle famiglie tramite una retta mensile. E se le famiglie non potranno pagare? Si rivolgeranno alla scuola pubblica. Sappiamo che alla scuola pubblica non c’è posto per tutti, infatti il Comune sta spendendo 1.300.000 euro per fare tre aule nuove alla materna di C.Alberti, che comunque non saranno pronte per il prossimo anno scolastico. E i neo iscritti alla Santa Marcellina, se non potranno pagare la retta, dove andranno? In ogni caso il Comune avrà nuove spese (arredamento, riscaldamento, manutenzione)e il Ministero dovrà inviare e pagare nuove insegnanti, il tutto con i soldi pubblici. Quindi non ci sarà alcun risparmio per il Comune, ma solo aggravio di spese per le famiglie iscritte alla Santa Marcellina”.
E ancora: “Temiamo che questa novità metta a rischio il futuro della scuola perché se molte famiglie non potranno pagare la retta le classi diminuiranno e di conseguenza anche il contributo comunale (che è di una quota per sezione). Le rette per chi rimane diventeranno ancora più onerose facendo diventare la nostra scuola una scuola d’élite per pochi. Perderemmo tutti anche la libertà di scegliere un percorso educativo/religioso per i nostri figli”.
LA REAZIONE DELL’AMMINISTRAZIONE. Il Sindaco Umberto Gravina ha fatto sapere che saranno presti collocati per la città dei “manifesti che illustreranno come stanno veramente le cose”. La nuova convenzione, infatti, è stata firmata nel 2009, il che fa pensare che i genitori ne fossero a conoscenza da un po’.
“Noi genitori abbiamo ricevuto notizia di questa nuova convenzione a dicembre 2009 (è stata firmata a sett 2009) – ha scritto una mamma in una lettera inviata alla nostra redazione – Non essendo pratiche di consigli, riunioni, giunte e quant’altro, siamo rimaste un pò spiazzate e in attesa che qualcuno prendesse le nostre parti. Non essendo questo avvenuto ci siamo ritrovate in un gruppo a vedere di provare a mettere in piazza la nostra voce che a quanto pare ha molto appoggio da ex alunni e cittadini affezionati. Certo bisogna anche fare chiarezza sul fatto che il consiglio della Scuola ha accettato firmando la convenzione. In ogni caso, lasciamo che i politici li facciano gli altri, ma esigiamo che una volta che presenteremo la nostra petizione, il Sindaco e il Consiglio si raduni e almeno ci prendano in considerazione, motivando le loro risposte in modo ufficiale e scritto“.