un solo obiettivo: incentivare l’uso dei mezzi pubblici. Ma per farlo, bisogna trovare una soluzione ai problemi che scoraggiano i cittadini, in particolare a quello economico. Sono anni, infatti, che si annuncia l’istituzione di un biglietti unico, mai avviato, anzi, come sanno bene i pendolari della tratta extraurbana, gli aumenti interessano sempre tale fascia.
La scorsa settimana si erano riuniti a Sesto San Giovanni, convocati dal sindaco Giorgio Oldrini, i rappresentanti di 15 municipi del milanese, decisi a dare vita a un comitato intercomunale in grado di sollecitare Atm, giunta Moratti e Regione a intervenire per liberare da disagi le migliaia di pendolari che quotidianamente utilizzano bus e metrò.
All’incontro avevano partecipato molti sindaci dell’area della Martesana, tra cui quelli di Cernusco sul Naviglio, Cologno Monzese e Vimodrone. Gli Amministratori si lamentavano non solo dei costi, ma anche per la mancanza di parcheggi nei pressi delle fermate, per le barriere architettoniche, l’obsolescenza delle infrastrutture e per i cronici ritardi.
Ecco quindi il secondo step: i sindaci hanno scritto una lettera indirizzata al Sindaco di Milano e all’Assessore regionale ai Trasporti Raffaele Cattaneo.
Nella lettera (firmata dai comuni di Sesto, Cologno, Bresso, Pero, Settimo Milanese, Cinisello, Segrate, Vimodrone, San Donato, Opera, Rozzano, Buccinasco, Corsico, Cesano Boscone, Baranzate, Novate, Paderno, Cormano, Cernusco S/N, Solaro e Nova Milanese) gli amministrazioni chiedono un incontro per poter discutere del problema. I sindaci hanno anche elaborato una proposta, ovvero che “il biglietto unico comporti spese per l’utente relazionate alla distanza effettivamente percorsa, non, come ora, per cerchie concentriche a partire dal centro di Milano”.
La cosa importante, comunque, per i primi cittadini, è avviare un percorso che porti all’istituzione di un “accordo circa la creazione di una politica del trasporto condivisa, evitando che Palazzo Marino assuma, come è avvenuto recentemente, decisioni autoreferenziali, a scapito dei lavoratori pendolari”