CARUGATE – La scuola non ha liquidità e la dirigente fa un sondaggio tra i genitori: 1.300 famiglie dovranno decidere se dare un contributo economico all’Istituto Comprensivo della città

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C’è fermento tra i genitori” dei 1.440 alunni dell’Istituto Comprensivo di Carugate

. Così un papà “preoccupato” ha scritto in una mail indirizzata alla redazione di Fuori dal Comune, chiedendo “uno sforzo informativo” da parte dell’informazione locale. Quello che questo papà (di cui, per ragioni di privacy, preferiamo non pubblicare le generalità) ci ha chiesto, è aiutare i genitori a capire qualcosa nella vicenda che dallo scorso venerdì sta coinvolgendo 1.400 bambini e circa 1.300 famiglie di Carugate.

Venerdì, infatti, gli alunni dell’Istituto Comprensivo, che comprende cinque istituti scolastici (due scuole dell’infanzia, due primarie e una secondaria di primo grado) hanno portato a casa a mamma e papà un avviso in cui si chiede loro di esprimere un parere. Su un tagliando, si chiede ai genitori di indicare se sarebbero o meno disposti a versare un contributo economico alla scuola.

Si tratta di un monitoraggio che abbiamo deciso di svolgere tra le famiglie – ha spiegato Laura Pecorini, collaboratore del Dirigente ScolasticoInvitiamo i genitori a esprimere un loro parere: in base a quello che deciderà la maggioranza (per maggioranza si intende il 50% più 1) ci muoveremo di conseguenza”.

Le ragioni di un tale gesto, sono state spiegate dalla stessa Pecorini: “Il contributo che i genitori andrebbero a versare andrebbe a rimpinguare la liquidità scolastica. La scuola ne ha bisogno per poter coprire le ore di supplenza delle insegnanti. Per poter affrontare tale spesa, infatti, la scuola ha sempre anticipato soldi che poi venivano restituiti dal Ministero e come anticipo ha sempre utilizzato le liquidità del cosiddetto FIS, ovvero il Fondo dell’Istituzione Scolastica, normalmente utilizzato per il Piano dell’Offerta Formativa. Da quest’anno, però, questo fondo è diventato “virtuale”, e quindi non consente più di avere liquidità per far fronte a tale spesa. Ecco il perché della nostra richiesta: se i genitori accetteranno di versare un contributo, nelle casse scolastiche entreranno dei soldi liquidi che ci permetteranno di affrontare le spese per il pagamento delle ore di supplenza. Prima di agire, abbiamo preferito sentire il parere delle famiglie”.

Ai genitori, quindi, l’ardua sentenza. La cifra, per ora indicativa, che l’Istituto potrebbe chiedere, è pari a 30.00 euro a bambino, ma per definirne l’ammontare preciso dovrà intervenire il Consiglio d’Istituto.

Se il fronte dei sì dovesse avere la meglio, nelle casse scolastiche entrerebbero più di 40mila euro.