Le storie e i racconti su ladri, furti scippi sono all’ordine del giorno. Chi non ha mai sentito parlare di segni strani lasciati sulle facciate di palazzi per indicare l’appartamento da svaligiare, di potenti metal detector in grado di rilevare la presenza di apparecchi elettronici lasciati incustoditi nelle auto parcheggiate e chi più ne ha più ne metta? Spesso si tratta di racconti reali, altre volte di leggende metropolitane frutto della paura dei cittadini. Ma quello che è successo ieri mattina (mercoledì 1 dicembre) tra Agrate e Caponago dimostra che spesso la realtà supera le “leggende metropolitane”.
LE PREMESSE. Nelle due aree di servizio dell’autostrada A4 che si trovano sul territorio del Comune di Caponago (per intenderci quelle indicate con il nome “Brianza”), sono stati spesso consumati dei furti sulle autovetture in sosta a danno dei viaggiatori che, usciti dai servizi igienici o dal bar, trovavano l’auto “ripulita” da computer portatili, bagagli, telefonini o giubbotti. Lo strano dettaglio era che le auto prese di mira dai ladri non presentavano segni di forzature o scasso e avevano tutti i finestrini intatti.
I Carabinieri della Stazione di Agrate Brianza, comando competente per territorio sul quel Comune, avevano anche raccolto indizi su analoghi furti nel parcheggio davanti allo spaccio Galbusera, nei pressi del rondò che si trova davanti al casello autostradale di Agrate.
L’EPISODIO DI MERCOLEDI’ 1 DICEMBRE. Ieri mattina (mercoledì 1 dicembre) un impiegato 46enne di Calusco d’Adda si é presentato in Caserma ad Agrate per denunciare l’ennesimo furto, appena subito, proprio davanti alla Galbusera, sull’auto aziendale. Il denunciante, sollecitato dalle domande del carabiniere, facendo mente locale, parlava di aver notato la presenza di 2 uomini di circa 50 anni a bordo di una Citroen Xsara Picasso scura.
Dopo aver presentato la denuncia l’uomo è uscito dal comando per imboccare la vicina autostrada e, nel mentre, ha incrociato quella che appariva essere proprio l’auto “sospetta”, segnalandola subito telefonicamente ai Carabinieri.
Immediatamente giunte sul posto, le pattuglie di Agrate Brianza e della Radiomobile, hanno iniziato il controllo dei due uomini: M.G. di Cinisello Balsamo (55enne pluripregiudicato e nullafacente) e D.F.C., coetaneo di Basiano ma di origine tarantina (pregiudicato e nullafacente).
I due uomini, nel corso del controllo, davano chiaro segno di un nervosismo che ha spinto i militari ad approfondire la perquisizione della vettura in Caserma. Ed è proprio lì che è stato trovato il pc rubato poco prima sull’auto aziendale, ed anche uno spadino” utilizzato per forzare le serrature delle auto.
UN CONGEGNO CHE NON FA FUNZIONARE I TELECOMANDI DELLE AUTO. La perquisizione è poi proseguita nelle abitazioni dei due, dove è stato trovato un interessante apparecchio che spiega come potessero essere effettuati furti senza lasciare segni di scasso. Si tratta di un congegno elettronico “disturbatore” che intercetta il segnale dei telecomandi di chiusura delle autovetture, non facendoli azionare in modo che il conducente, sicuro di aver chiuso il veicolo, si allontana “pedinato” da uno dei 2 mentre l’altro, con naturalezza, si avvinica al mezzo ed apre il bagagliaio e le portiere, prelevando gli oggetti di interesse per caricarli sulla propria auto ed allontanarsi col complice.
Sono poi stati trovati anche numerosi cellulari di chiara provenienza furtiva (privi di simcard, auricolare, garanzie ed involucro…) e un iPod Apple risultato provento di furto nell’area di servizio Brianza Nord il 21 maggio, ai danni di un commerciante della provincia di Padova, avvisato in serata dell’inaspettato ritrovamento.
Ora, in attesa del rito direttissimo di domani mattina (venerdì 3 dicembre) gli accertamenti in corso dovranno stabilire quanti furti sono stati compiuti dai due professionisti veterani di tale crimine, cercando, tramite i seriali, i proprietari dei cellulari trovati.