È senza dubbio una delle emergenze sociali di più grandi dimensioni degli ultimi anni: i dati sul numero degli sgomberi di insediamenti Rom messi in atto a Milano e Provincia nell’ultimo anno si rincorrono, non sono certi, ma le cifre sono superiori alla decina, si avvicinano alla ventina. Assistendo a più di uno di essi, capita di imbattersi negli stessi volti: sul web si leggono testimonianze di famiglie sgomberate, da posti differenti, per ben 12 volte. Sgomberare è necessario, spesso anche per le pessime condizioni igieniche e di sicurezza in cui vivono famiglie con al seguito decine di bambini, ma non sempre risolve il problema: i gruppi si spostano da un luogo all’altro, spostando gli stessi problemi in altri posti dell’hinterland. Ecco perché l’Amministrazione comunale di Pioltello è tanto orgogliosa del successo di un progetto unico in Italia, da cui si potrebbe trarre spunto per la soluzione vera del problema.
Avviato nel mese di agosto del 2009, si chiama “Scuola e integrazione” e si avvia a conclusione. Lunedì prossimo (15 novembre) infatti lascerà la città l’ultima delle dieci famiglie rom coinvolte per cercare di contribuire alla risoluzione del grosso problema sociale creato dallo sgombero di 200 rom che occupavano la cascina Bareggiate.
In realtà, come ha spiegato l’Amministrazione, il progetto non è nato dopo lo sgombero, ma era già stato studiato tre mesi prima dell’operazione di sicurezza che ha portato all’abbattimento della cascina, con l’obiettivo di evitare che, dopo l’operazione, i suoi ex occupanti si “sparpagliassero” in altre zone della città o di Comuni limitrofi (come era già accaduto), spostando il problema di convivenza con i residenti solo di qualche chilometro, ma non risolvendolo.
Obiettivo numero uno, quindi, era stata la prevenzione, con l’idea che educando i bambini attraverso la regolare frequenza scolastica, si potessero trasmettere i valori della convivenza civile e della legalità, per formare persone che potessero vivere armoniosamente con il resto della popolazione, seppur nella diversità culturale.
IL PROGETTO. Al progetto “Scuole e integrazione”, avviato dal Comune di Pioltello con la collaborazione della Prefettura di Milano e della Casa delle Carità, sono state ammesse 10 famiglie tra quelle che alloggiavano abusivamente nella cascina Bareggiate, per un totale di 50 persone: 19 adulti e 31 bambini.
Le famiglie hanno vissuto provvisoriamente (dal 6 agosto 2009 ad oggi) in un’area adiacente alla cascina demolita, attrezzata con sistemazioni abitative provvisorie ma dignitose e, soprattutto, nel rispetto dei requisiti sanitari.
La scelta delle famiglie è stata fatta seguendo precisi requisiti: i bambini dovevano essere stati iscritti e aver frequentato l’anno scolastico 2009/2009, i familiari non dovevano essersi macchiati di reati contro la persone e non dovevano essere implicati in indagini. In più tutti gli ammessi si sono impegnati a rispettare I contenuti di un patto per la socialità e la legalità, pena l’esclusione immediata dal progetto.
L’Amministrazione, in cambio, si è impegnata a favorire l’inserimento sociale e lavorativo dei capifamiglia attraverso il settore Servizi Sociali del Comune guidati dal dirigente Franco Bassi e dall’Assessore Saimon Gaiotto, con la collaborazione della Casa della Carità di don Virginio Colmegna. In qualche caso è stato trovato un lavoro in Romania, nella maggior parte dei casi lavori socialmente utili in cooperative o aziende sul territorio milanese, ferma restando per tutti la rigorosa osservanza della frequenza scolastica dei figli, numerosi in tutte le famiglie, e tenuti in questo modo al riparo da qualsiasi impiego in attività di accattonaggio o illecite.
Man mano che i capifamiglia sono stati inseriti lavorativamente e socialmente, hanno lasciato l’area insieme alle loro famiglie, in qualche caso tornando in Romania, in altri acquistando una casa, in altri ancora affittandola.
IL RISULTATO. Nei 15 mesi in cui è stato portato avanti il progetto, le forze dell’ordine hanno registrato a Pioltello e in tutto il circondario una sensibile diminuzione dei reati contro il patrimonio. L’Amministrazione, inoltre, ha annunciato che alcuni rilevamenti fra la popolazione cosiddetta “fragile”, come gli anziani, hanno evidenziato una percezione di maggior sicurezza.
Inoltre, l’area in cui hanno vissuto le 10 famiglie nel corso di questo ultimo anno ora è libera e il Parco delle Cascine, per il quale il PGT prevede il completo passaggio in mano comunale e la riqualificazione, può finalmente essere utilizzato per i fini previsti.
LA SODDISFAZIONE DEL PRIMO CITTADINO. “Questo progetto è stato un grande successo – ha dichiarato il Sindaco Antonello Concas –, un esperimento unico a livello nazionale che dimostra che esiste una strada alternativa agli sgomberi fini a sé stessi, che lasciano I problemi irrisolti o al massimo li spostano da una città all’altra. Noi invece abbiamo impostato un programma basato sulla partecipazione della città, coinvolgendo le scuole, che hanno dato una risposta eccellente, le parrocchie, che hanno svolto un ammirevole ruolo di accoglienza, nello spirito più vole solennemente ricordato dall’Arcivescovo Dionigi Tettamanzi, e anche la realtà produttiva, che si è fatta carico dell’inserimento lavorativo dei capifamiglia.
Grazie all’appoggio della Casa della Carità di don Virginio Colmegna e al sostegno della Prefettura di Milano a partire dallo stesso Prefetto Gian Valerio Lombardi, abbiamo raggiunto un obiettivo alto: coniugare accoglienza e legalità dando una risposta al malessere della cittadinanza, sicuramente preoccupata dalla forte presenza di rom in città, senza però mettere in campo inutili azioni di forza. E gli stessi rom hanno pienamente collaborato, come dimostra la totale assenza di incidenti nel corso dell’intero progetto. La Polizia Locale, che ringrazio anch’essa, ha garantito il regolare svolgimento delle operazioni contribuendo alla riuscita di un’operazione complicata ma di grande successo”.
I ROM IN PROVINCIA DI MILANO. Sebbene la questione degli insediamenti Rom sia così attuale, il censimento più recente sulle popolazioni Rom e Sinti risale al 2006. Il documento (che potete scaricare qui), elaborato dall’Osservatorio per le Politiche Sociali della Provincia di Milano, riporta il censimento quantitativo degli insediamenti Rom e Sinti presenti sul territorio provinciale. Si parla (e ricordiamo che il dato risale al 2006, quindi non è di certo aggiornato) di una popolazione Rom composta da1149 persone di cui 1106 abitante all’interno di un insediamento non regolare, il 31% dei quali (362) sono minori.
Nello stesso documento vengono indicati i Comuni aventi il più alto numero di Rom tra i propri abitanti. Tra essi c’era anche quello di Pioltello, con 240 Rom di cui 60 minori, superato solo da Sesto (280 persone, 11 minori). A seguire si trovano i Comuni di Garbagnate, con 100 Rom di cui 43 minori, e quello di Rho con una popolazione di circa 150 persone di cui 94 minori.
Ma questo succedeva nel 2006, oggi è tutta un’altra storia!