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Il dibattito nazionale sulla scuola crea da sempre non poca polemica, a maggior ragione quest’anno, dopo la famosa e tanto dibattuta Riforma Gelmini. La situazione a livello locale non è da meno. Durante il Consiglio Comunale di Carugate che si è tenuto mercoledì 29 settembre, i consiglieri, chiamati a discutere e approvare il Piano di Diritto alla Studio 2010/2011, si sono scaldati non poco, affrontando argomenti strettamente locali e questioni più generali, mettendo sul tavolo anche la solita “divisione” scuola pubblica/scuola privata, per affrontarsi nei due consueti schieramenti portatori di idee e valori contrapposti tra loro.
Il dibattito si è protratto per quasi due ore, con protagonisti l’Assessore alla Pubblica Istruzione Paolo Molteni, l’assessore allo Sport Michele Bocale, le due consigliere della Lega Nord Roberta Ronchi e Lorena Ester Marinoni, i consiglieri di Carugate Futura (Pdl) Antonio Gianbitto e Cesare Mandelli, i consiglieri Eugenio Mariani e Enrico Vincenzo Porcellini, sempre appartenenti (insieme a sindaco e assessori) a Progetto Carugate, ma provenienti l’uno da SDI (Socialisti) e il secondo da Rifondazione Comunista.
A onor del vero, come sa bene chi è avvezzo a questo genere di adempimenti consigliari, o chiunque ha già avuto modo di seguire l’approvazione del Piano di Diritto allo Studio di Carugate, capita spesso di sentir ripetere gli stessi concetti e le stesse obiezioni, in alcuni casi sembra quasi di vivere un déjà vu.
Il tema è importante e delicato e (come stupirsi?) idee e posizioni non cambiano, come non hanno fatto dal 2006, anno d’inizio del mandato della Giunta guidata dal sindaco Umberto Gravina. Anzi, si solidificano e si accentuano proprio adesso, in vista della campagna elettorale e delle elezioni Amministrative del 2011, che riguarderanno anche la neo città di Carugate.
Siccome accade spesso che ciò che si dice nella “stanza dei bottoni” sia incomprensibile alla gente comune (su cui, per altro, le parole dei politici hanno il più immediato effetto), ecco un piccolo vademecum su ciò che prevede il Piano di Diritto allo Studio carugatese di quest’anno, sulle obiezioni delle forze di opposizione e sulle opinioni espresse, a destra e a sinistra.
IL QUADRO GENERALE SECONDO L’ASSESSORE MOLTENI
“La Riforma Gelmini ha destrutturato la formula organizzativa scolastica – ha commentato l’assessore Molteni – Mentre negli anni Ottanta la scuola italiana è stata protagonista di una riforma apprezzata a livello internazionale, l’attuale riforma ha messo in discussione quei punti di qualità ed è tornata indietro. E’ una riforma interessata all’individuo, scollegato dalla sua socialità. La riforma non è stata apprezzata a livello locale, almeno per quanto noi abbiamo potuto constatare, ma, nonostante le difficoltà, abbiamo cercato di tenere duro. Il Piano di Diritto allo Studio e un documento politico che diventa contabile, perché grava sul bilancio comunale. Da questo punto di vista, quest’anno abbiamo fatto molta fatica. Si vocifera che il Governo stia meditando qualche passo indietro rispetto alla strettoia in cui ha costretto i Comuni che attualmente sono letteralmente senza possibilità di manovra”.
Secondo Antonio Giambitto (Carugate Futura), il cappello introduttivo dell’assessore va rovesciato e letto in chiave positiva: “Se la riforma va verso la valorizzazione dell’individuo, inteso come persona, allora è la giusta direzione. Questa differenza sottile è prioritaria!”.
STESSI ALUNNI, UNA CLASSE IN PIU’
Il numero di alunni carugatesi è rimasto pressoché stabile: 1756 contro i 1738 dello scorso anno, 1407 dei quali frequentano la scuola pubblica, mentre la restante parte si divide tra l’Istituto San Giuseppe (213) e la Scuola dell’Infanzia Santa Marcellina (136). Nonostante il numero di alunni sia sempre lo stesso, quest’anno è stata formata una sezione in più.
LE RICHIESTE DEL BUONO SCUOLA RADDOPPIANO
Il numero di richieste dei Buoni Scuola, servizio di cui possono usufruire le famiglie degli alunni della Scuola Secondaria di Primo Grado, come ha spiegato l’assessore Molteni, è raddoppiato negli ultimi anni.
“Il dato non è rassicurante – ha commentato l’assessore – per fortuna non si tratta di grandi numeri, ma il fatto che siano raddoppiati indica uno scivolamento della popolazione verso condizioni economiche non favorevoli. Se a questi dati incrociamo quelli del servizio “Il tuo Comune ti dà una mano”, scopriamo che la situazione è senz’altro peggiorata. Ripeto, non si tratta di grandi numeri, ma spingono a una riflessione”.
UNA MENSA SCOLASTICA CHE SIA ANCHE EDUCATIVA. PER LA LEGA E’ ANCORA TROPPO CARA
Quest’anno si è svolta la gara d’appalto per l’assegnazione del servizio, dopo la scadenza del mandato precedente. L’appalto è stato assegnato a Sodexho (azienda già appaltatrice da una decina d’anni) che, a detta dell’Assessore, ha proposto condizioni vantaggiose.
“Avevamo paura che con il nuovo bando i prezzi della mensa potessero lievitare – ha commentato Molteni – invece la gara è andata bene e ci ha permesso di poter ridurre il costo dei buoni pasto di qualche centesimo. Ricordiamo che i prezzi della mensa scolastica di Carugate sono stabili da 7 anni. Inoltre, dallo scorso anno abbiamo introdotto lo sconto del 50% per il secondo figlio, del 75% per il terzo e l’esenzione dal quarto figlio in poi”.
Per quanto riguarda, invece, l’alimentazione scelta, nel bando di gara l’Amministrazione ha richiesto un’alimentazione biologica. Quest’anno, inoltre, sulle tavole della mensa scolastica carugatese compariranno cibi della cosiddetta “filiera corta” (aziende che si trovano nel raggio di 50 km), cibi del mercato equo-solidale e provenienti da terreni confiscati alla mafia.
“Abbiamo voluto inserire anche nella mensa scolastica dei principi che fossero delle opportunità formative – ha spiegato Molteni – per questo, durante il corso dell’anno, struttureremo degli interventi mirati per far comprendere agli alunni il perché della nostra scelta e avvicinarli a certi argomenti: la sostenibilità ambientale, il terzo mondo, il rispetto dei diritti dei lavoratori, l’educazione alla legalità e quant’altro”.
La Sodexho, come da contratto, provvederà anche alla realizzazione di un impianto fotovoltaico sopra il centro cottura.
Roberta Ronchi è tornata poi sulla questione prezzi: “Il prezzo del buono è alto – ha spiegato – ricordiamo che, fino a qualche anno fa, era tra i più alti d’Italia. Allora il prezzo era stato giustificato con i costi del Centro cottura, ma ora?”.
La Ronchi, ha poi criticato la scelta dell’Amministrazione di applicare la tariffa piena al buono pasto degli alunni che hanno scelto il tempo corto (15 bambini), per cui è stata garantita la mensa (“Non è previsto dalla Legge il tempo mensa – ha commentato Molteni – noi l’abbiamo previsto, ma abbiamo dovuto applicare la tariffa piena”).
La Lega poi ha ribadito la necessità dei controlli della Commissione Mensa all’interno delle scuole e non solo.
“L’appalto è stato vinto con un progetto molto buono, sulla carta: quindi ribadiamo l’importanza dei controlli perchè ciò che è stato detto venga applicato”.
Molteni, infine, ha spiegato che i controlli sui prodotti della mensa sono operati da tecnici dell’Asl e, come rinforzo, anche da consulenti, mentre la Commissione Mensa, essendo formata da genitori, fa valutazioni solo il gusto degli alimenti.
TRASPORTO SCOLASTICO: SCUOLABUS O PEDIBUS?
Quest’anno, i costi del trasporto scolastico sono aumentati di 3mila euro, a causa dell’aumento di iscritti. Accanto al pullman, come da qualche anno accade, è stato riconfermato il Pedibus, per dare una risposta alle esigenze delle famiglie che abitano a meno di 500 m dagli istituti scolastici (che da regolamento non possono usufruire dello scuola bus). La questione ha sollevato alcune polemiche quando Molteni ha spiegato che, per 40 bambini iscritti, il servizio costerà il doppio rispetto allo scorso anno (6000 euro, a fronte dei 3000 del 2009/2010) a causa dell’inflessione del numero di volontari, situazione che ha indotto l’Amministrazione a richiedere l’intervento di educatori professionisti.
Secondo Roberta Ronchi questa è “una chiara dimostrazione che il servizio non sta funzionando come dovrebbe”. “Il Pedibus di Carugate è un servizio partito male – ha commentato – è stato imposto dall’alto, come un’offerta del Comune e non, come accade nella maggior parte dei Comuni, come un’iniziativa nata dall’esigenze dei genitori che si organizzano per accompagnare i figli a scuola a piedi e, quindi, accompagnano anche altri bambini. In più, per creare la brochure di presentazione, bella quanto poco utile, erano stati spesi 10mila euro. E poi, riteniamo che, proprio per questa ragione, sia da annoverare tra i servizi a domanda individuale e non capiamo allora perchè, a differenza di altri, non si paghi. Il fatto che non decolli, poi, ci fa pensare che, forse, le famiglie non si fidano, forse perché ritengono le strade di Carugate poco sicure”.
In linea con la Lega, anche Mandelli (Carugate Futura): “Seimila euro per un servizio in decremento mi sembrano davvero eccessivi – ha spiegato – Forse quei soldi potrebbero essere utilizzati per altri servizi più utili, come l’assistenza mensa che è a carico delle famiglie (vedi paragrafo precedente)”.
A tutte le critiche ha risposto ancora l’assessore Molteni: “Innanzitutto non è un servizio partito dall’alto, ma dall’associazione Milleusi – ha chiarito – Per quanto riguarda i 10mila euro spesi per la brochure, erano inseriti in un progetto della Provincia, quindi non sono certo pesati sulle tasche dei cittadini. E poi, non capisco tutto questo accanimento per un servizio di questo tipo, per altro educativo. Ricordo che, se per 40 bambini che usano il Pedibus si spendono 6mila euro, per 130 bambini che usano lo scuolabus ne servono 102mila”.
ASSISTENZA AGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI: UNA SPESA CHE NON SI TOCCA
In 4 anni, la voce sostegno alla disabilità nelle scuole è più che raddoppiata, passando da 90mila a 215. Una dato che non può certo essere previsto e per cui l’assessore ha ribadito l’impegno dell’Amministrazione: “E’ una spesa che non è in discussione e mai lo sarà!”.
STRANIERI POCHI E BEN INTEGRATI
La spesa resta uguale a quella dello scorso anno anche se, come ha spiegato l’assessore, “il problema spesso non è interno alla scuola, ma riguarda le famiglie”. In ogni caso, gli stranieri carugatesi, oltre a essere pochi, sembrano ben integrati.
INSEGNARE A EDUCARE
Una voce importante riguarda i corsi per le insegnanti per imparare ad agire in situazioni di diagio. Per loro, nel corso di questi ultimi anni, è stato creato uno sportello di supporto, poi diventato anche di supporto ai genitori. “Gli accessi sono alti – ha commentato Molteni – la spesa è rilevante, ma crediamo sia importante perché ci permette di valutare e spesso individuare certi bisogni. In più di un caso, ad esempio, lo sportello ha segnalato situazioni, che hanno permesso l’intervento dei servizi sociali”.
PUBBLICA, PRIVATA O PARITARIA?
Un capitolo scottante è stato quello delle scuole paritarie che hanno sede sul territorio carugatese. I fondi messi a bilancio per la scuola dell’infanzia Santa Marcellina e il sostegno a iniziative specifiche dell’Istituto San Giuseppe non sono stati considerati sufficenti dalle forze di opposizione.
Mandelli ha messo l’accento sui soldi in meno che saranno introitati dalla Santa Marcellina, mentre Lorena Ester Marinoni ha calcato la mano sulla convinzione che “le scuole paritarie o private sono un risparmio per lo Stato”.
Un concetto che non è andato giù a Porcellini e Bocale : “Finalmente si dice che la riforma Gelmini va proprio nella direzione di valorizzare le scuole private – ha chiosato Bocale – questo smembramento della scuola pubblica avrà come effetto quello di distuggerla, mantenendo in vita quelle private che, è vero, costano meno allo stato, ma solo perché costano di più alle famiglie! E’ giusto che esistano scuole private, ma è giusto che la pubblica garantisca una qualità elevata, per garantire pari opportunità a chi non può permettersi la scuola privata: non trovo giusto che la scuola pubblica diventi una scuola lasciata al caso, non è giusto per chi non può permettersi di accedere a quella di qualità”.
Concetto ribadito da Molteni, per cui “La scuola paritaria e privata è una scuola estremamente discriminante: basta guardare l’esempio di Carugate, dove la scuola paritaria non ospita alunni stranieri e il rapporto alunni/alunni disabili è di 120 a 1, contro i 30 a 1 di quella pubblica. Con questo non si afferma che ci sia una volontà della scuola paritaria di non accogliere certi soggetti, ma è una logica conseguenza: se costano, è normale che siano frequentate solo da quelli che possono permetterselo”.
“Mi rifiuto di sentir dire che la scuola paritaria di Carugate discrimini disabili o stranieri – ha chiosato la Marinoni – è una realtà che conosco e so per certo che non è così. Per quanto riguarda gli stranieri, la ragione può essere addebitata a una scelta delle famiglie, essendo le scuole paritarie carugatesi anche cattoliche”. Ragionamento su cui non si è trovato d’accordo Molteni: “La maggior parte degli stranieri che abitano a Carugate provengono dall’America Latina e quindi sono cattolici. Ripeto: non affermo una volontà discriminatoria, ma la discriminazione è una conseguenza dei prezzi non accessibili a certe categorie di soggetti”.
Per la Ronchi, infine, la partià scolastica non è stata attuata dalla scuola pubblica: “C’è la parità solo quando si può scegliere liberamente tra privata, pubblica e paritaria, non come adesso che chi non può permetterselo ha una sola alternativa”.
CONCLUSIONI
Mentre Roberta Ronchi ha sottolineato il cappello politico dell’assessore, difendendo la Gelmini e ribadendo che “le riforme scolastiche, con relativi tagli, erano già previste dal governo Prodi”, per Mandelli, “seppur si nota lo sforzo compiuto dall’Amministrazione di garantire il diritto allo studio e la volontà di sopperire le mancanze di altre parti, ci sono voci di bilancio che potevano essere riviste, per compensare difficoltà di bilancio, come il Pedibus”.
La Ronchi hachiesto anche maggiori controlli preventivi sulle strutture, in riferimento all’episodio che ha visto il bambino di Carugate ferito a causa di un cancello cadutogli addosso, e ha fatto presente che, nelle scuole di via Del Ginestrino, sembrano essersi ripresentati i topi.
Il sindaco Umberto Gravina, dal canto suo, ha spiegato che sono stati messi in campo sopralluoghi, verifiche e interventi di derattizzazione e che, se necessario, verranno ripetuti.
Ed è stato proprio il primo cittadino a riprendere, a più riprese, consiglieri e assessori, invitandoli alla calma e a interventi che fossero più inerenti alla questione.