COLOGNO – Le insegnanti sono rimaste senza parole

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Anche negli istituti scolastici di Cologno Monzese è andata in scena la protesta degli insegnanti. La scorsa settimana,  i docenti del II Circolo, del III Circolo e dell’Istituto Comprensivo a ordinamento musicale hanno consegnato le schede di valutazione ma, a differenza degli scorsi anni, l’hanno fatto a bocca chiusa: per far sentire la loro voce, infatti, gli insegnanti colognesi hanno coniato lo slogan “Siamo senza parole!”.I genitori giunti a scuola per conoscere il risultato scolastico dei propri figli, hanno trovato tutti i docenti ammutoliti, ad aspettarli nell’atrio e non nelle classi, in segno di protesta contro i tagli che, a partire dal mese di settembre, vedranno protagoniste le scuole italiane.Scopo della manifestazione era principalmente quello di informare i genitori. “C’è molta disinformazione – ha commentato una delle insegnanti che ha chiesto di restare anonima – Spesso si confonde tempo pieno con tempo orario e noi, per prima cosa, vogliamo che i genitori conoscano esattamente quello che sta accadendo nelle scuole frequentate dai loro figli!”.“Non è stato facile decidere di tacere e non effettuare con i genitori nessuno scambio comunicativo – ha raccontato un’altra insegnate – qualche parola di saluto in alcuni casi è scappata. Ma non è grave: non sono i genitori il nostro nemico, noi volevamo solamente far capire le nostre ragioni! Nonostante le difficoltà, è stata più forte la determinazione nel difendere la nostra professionalità e il modello scuola del tempo pieno che riteniamo determini la qualità della scuola pubblica!”.Allo scopo di far meglio comprendere ai genitori le ragioni del loro silenzio, insieme ai documenti ufficiali, le insegnanti hanno consegnato un volantino che illustra la situazione.“E’ previsto un numero di insegnanti ridotto – hanno spiegato – che comporterà la sparizione delle compresenze, che sono importanti perché permettono di dividere la classe in gruppi più piccoli, con i quali lavorare per il recupero, o per il sostegno di ragazzi in difficoltà o di stranieri, ma anche semplicemente per le attività creative o che richiedono l’uso di supporti multimediali (come il computer) che non ci sono in numero sufficiente per una classe intera. Il tempo pieno resta (perché è difficile che i genitori chiedano per i loro figli un tempo normale) ma è snaturato: le ore vengono garantite, ma non si potranno fare le attività che si fanno ora, organizzare progetti didattici, effettuare uscite. Insomma, sarà un semplice tempo scuola, ma virtuale!”.Durante la protesta, le insegnanti hanno anche chiesto ai genitori una firma di solidarietà.“Nella mia classe hanno firmato quasi tutti e so che anche nelle altre il riscontro è stato alto – ha spiegato una docente – Qualcuno non ha voluto firmare, dicendo di avere altre idee politiche, quando nessuna di noi ha espresso un parere politico! Qui non si tratta di destra o sinistra, anche se per  il fatto che i tagli vengono dal Ministro Gelmini, sembra che la protesta abbia una connotazione politica. Ma non è così!”Di seguito riportiamo alcuni stralci del volantino consegnanto ai genitori:

  • “I bambini di prima e seconda elementare non avranno più il tempo pieno così come è ora. Avranno a disposizione un tempo scuola lungo perché non ci saranno più due insegnanti su ogni classe ma 5 insegnanti su tre classi. Queste copriranno le discipline. Per il tempo mensa si ricorrerà ad accorpamenti delle classi o a spezzoni orari (compresenze di altri insegnanti del plesso)”.
  • “I bambini di terza, quarta e quinta avranno ancora il tempo pieno ma solo virtualmente perchè gli insegnanti operanti sulla classe non potranno più fare le compresenze (le ore verranno usate per le supplenze) e questo non consentirà più di lavorare a piccoli gruppi per aiutare chi è in difficoltà. di organizzare progetti didattici, di effettuare gite ed uscite sul territorio”.
  • “Nonostante la sentenza della Corte Costituzionale, nel prossimo anno scolastico non si garantiranno tutti gli insegnanti di sostegno necessari per i bambini diversamente abili”.
  • “Mancheranno gli specialisti di lingua straniera”
  • “In caso di assenza per malattia degli insegnanti, i bambini, se non vi saranno spezzoni orari di compresenze avanzate, verranno divisi nelle altre classi perchè non si avranno a disposizione risorse finanziarie per nominare supplenti”.