Non è molto che Adalgisa Carianti ha assunto il ruolo di Presidente della Croce Verde di Pioltello, ma sono anni che in questo mondo ci opera, costantemente e quotidianamente. Per questo una delle sfide che si sta trovando ad affrontare è proprio quella di tutelare questa realtà del servizio di assistenza e primo soccorso fondata sul volontariato, da un disegno di legge regionale che “non tiene conto di quelli che io chiamo gli sciacalli, coloro fanno assistenza a scopo di lucro“, ha detto.
Il disegno di legge sull’ evoluzione del sistema socio-sanitario lombardo, approvato nella Commissione Sanità e Politiche Sociali dello scorso 29 giugno e in dirittura di approvazione, semplifica ai minimi termini il processo di autorizzazione al trasporto sanitario, ritenendo sufficiente per l’avvio dell’attività in questione, una semplice S.C.I.A (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) che vale come autocertificazione, eliminando quindi la certificazione sanitaria rilasciata dall’ ATS; e per di più in caso di controlli effettuati a campione, che dovessero riscontrare scorrettezze o lacune, non prevede processi sanzionatori o penalizzanti ma solo segnalazioni.
“E’ inaccettabile tutto questo -ha dichiarato la Presidente Carminati– quando noi veniamo sottoposti a controlli minuziosi e dettagliati, che partono dal bollo dei mezzi sino alla strumentazione, dalla formazione dei volontari operatori alle fatture, io sono contenta perché una volta che il controllo mi da il via libera, mi solleva da tante responsabilità e soprattutto so che il servizio che offrirò alla gente sarà a norma e adeguato. Togliere il passaggio dei controlli e chiedere un’autocertificazione, vuol dire far ricadere sui presidenti un’enorme responsabilità, e al contempo aprire la strada alla concorrenza sleale di società che lavorano nello stesso campo con scopi commerciali, e che spesso trascurano, se non addirittura ignorano, le molte prescrizioni, operando con personale che non si sa com’è stato formato, e con mezzi inadeguati”.
La questione sollevata da Adalgisa Carminati, è stata accolta dal Consigliere Regionale Antonio Saggese (Lista Maroni), che nonostante il tempo per presentare emendamenti sia scaduto, ha portato sul tavolo del relatore, il Presidente della Commissione Sanità Fabio Rizzi, un testo con 4 subemendamenti da portare in discussione affinché venga tutelato il lavoro svolto dalle realtà di volontariato che operano nel servizio sanitario, e che da sempre vengono puntigliosamente sottoposto ad adeguati controlli.
“L’assenza dell’attività di controllo sulla professionalità degli operatori delle autoambulanze e dei mezzi di trasporto sanitario semplice rischia di ripercuotersi negativamente sulla tutela della salute dei pazienti trasportati -si legge nella missiva spedita da Saggese al Presidente Rizzi- Solo a titolo di esempio mi chiedo chi garantirebbe, in caso di malore del paziente trasportato, la formazione prevista dalle norme regionali del personale impiegato. Venendo poi a mancare il regime sanzionatorio, ogni violazione palese delle vigenti norme regionali non sortirebbe nessun effetto: potremo trovarci dinanzi al rischio di avere, sempre a titolo di esempio, “furgoni” svuotati di ogni attrezzatura sanitaria. Emerge pertanto la necessità che i soggetti che intendono fare soccorso sanitario facciano lo stesso percorso autorizzativo di quello del trasporto sanitario e del trasporto sanitario semplice”.
La questione dunque è chiara: vista la delicatezza del servizio offerto, chiunque voglia apprestassi a svolgere questa attività, non può non essere sottoposto a severi controlli da parte di enti preposti, e non può nemmeno pensare di potersela cavare senza conseguenze, in caso di inadempienza dei suoi doveri. Ne va della salute dei pazienti.
“Contestualmente –continua Saggese– chiediamo il riconoscimento del ruolo del volontariato nella sua essenziale funzione complementare e ausiliaria e dell’efficienza e della professionalità degli operatori che, a bordo delle ambulanze, mettono quotidianamente a disposizione la loro vita e il loro tempo per aiutare i cittadini in difficoltà. La professionalità degli operatori deve essere garantita con il controllo sugli iter formativi previsti da Regione Lombardia e deve esistere un regime sanzionatorio che tuteli i pazienti, garantendo mezzi di soccorso completi di tutte le apparecchiature necessarie e previste dalle norme per il soccorso e il trasporto”.
Nello specifico, gli articoli della legge cui fanno riferimento i quattro subemendamenti proposti da Saggese e condivisi da Rizzi, sono: l’articolo 5 comma 10, al quale viene chiesto di aggiungere le attività di volontariato tra le professioni e le realtà sociosanitarie operanti in Regione; l’articolo 15 comma 1, al quale viene chiesto di specificare il rilascio dell’autorizzazione sanitaria, e la presentazione della SCIA corredata da documenti che rispettino le normative regionali vigenti; l’articolo 20 comma 1, al quale si è chiesto di aggiungere le attività di soccorso sanitario, trasporto sanitario semplice o di trasporto sanitario, all’interno di quelle sanzionabili in caso di mancato rispetto delle norme; e infine l’articolo 27 comma 1, al quale si chiede di dare risalto all’efficenza e alla professionalità degli operatori del servizio, oltre che alla qualità.
Sulle tempistiche di discussione, nulla è definito, ma la prossima settimana il consiglio dovrebbe riunirsi quasi tutti i giorni proprio per arrivare ad una chiusura della discussione prima della pausa estiva.