categories="13381,12868,6030,12964,9217,13794,12762,12863,12742,12741,12743,12862,12744,12746,12745,12747,12748,12865,12866,12799,12749,12763,12750,12864,12751,12867,12752,6546,16899,12965,6542,3,12980,210,17281,17282,17283,17284,12962,6126,13798,12981,287,1,12966,12961,12976,2916,5857,9608,12505,14138,14139,13781,6544,13496,7153,6534,5184,12977,6031,9215,6523,10994,6522,1545,6421,10995,10993,13198,361,13290,12821,12800,6062,8672,16701,16702,16703,6,5856,12959,9216,9218,27,101,14566,13209,6511,12963,12816,427" random="1" limit="1"]
E’ apparso martedì 4 marzo uno striscione eloquente sulla cancellata dell’istituto Marie Curie: “Fuori i fascisti dalla scuola“, con il logo di Azione Antifascista. Il giorno precedente, nell’istituto si era tenuto un incontro organizzato dagli studenti, per approfondire la vicenda storica delle Foibe.
LA PROPOSTA DELL’INCONTRO
Per evitare situazioni di autogestione e cogestione, il Preside dell’Istituto, Gerardo Panico, ha consentito da tempo ai rappresentati degli studenti, di organizzare mattinate di incontri su argomenti scelti liberamente da loro. Si tratta di “giornate a tema“, in cui convocare esperti interni od esterni, proiettare film e documentari, e approfondire le tematiche più sentite dai giovani stessi. Da qui è arrivata la richiesta dei rappresentanti d’istituto, di indire un incontro per discutere il delicato tema delle Foibe, del quale, secondo i ragazzi, poco si parlerebbe nei libri di testo.
IL PROBLEMA DEI RELATORI
Portata la richiesta in Consiglio d’Istituto, i ragazzi avrebbero dovuto ottenere il consenso del consiglio stesso, che, stando a sentire quanto riferito da una docente: “Non lo abbiamo accordato perché non avevano sufficienti garanzie sulla provenienza dei relatori“. Il Dirigente Scolastico ha chiarito invece in altro modo: “La proposta iniziale prevedeva che il relatore fosse un esponente del gruppo di Casa Pound, e per tanto né il Consiglio d’Istituto né tanto meno il sottoscritto hanno voluto acconsentire a tale proposta. In seguito invece, sono stati presentati due nomi accettabilissimi, quello di uno storico che lavora anche nella Commissione Ministeriale per La Giornata delle Foibe, e di un sopravvissuto al massacro. A quel punto ho dato il via libera“. Stiamo parlando rispettivamente di Guido Brazzoduro e dell’Ingegner Felice Bellotti, testimone della tragica vicenda delle Foibe. Sui nomi dei relatori però, c’è qualche discrepanza, perché nel messaggio scritto dal Professor David Gianetti, che ha lanciato l’allarme sulla parzialità dell’incontro, si parla sì di Brazzoduro, ma non di Bellotti, mentre invece si nomina il Vicepresidente dell’Associazione Libero Comune di Pola in Esilio, Tito Lucilio Sidari. Riportiamo fedelmente dal profilo Facebook del docente, che ha poi confermato a voce la sua versione: “Tito Lucilio Sidari, quest’ultimo più revisionista del primo, che si qualifica ingegnere chimico e il cui nome non appariva neppure nella circolare dell’evento“.
L’INCONTRO, LA TENSIONE E I NON AUTORIZZATI
Il Professor Gianetti, presente all’incontro, lo definisce così: “Tutto di parte, senza contraddittorio e senza dibattito, salvo gli interventi del sottoscritto e di un paio di colleghi. Ma la cosa più grave, è che ad intervenire per zittirmi è stato un gruppetto di cinque uomini e una donna estranei alla scuola, entrati senza autorizzazione ma “per conoscenza” del Preside, in qualità di autisti e accompagnatori dei loro ospiti. Il preside interpellato poco prima dai colleghi, aveva lasciato che i sei estranei restassero nell’istituto a patto che non intervenissero, come invece hanno fatto almeno un paio di volte su loro stessa ammissione”.
Il Dirigente Scolastico Panico ha fermamente ribattuto a questa posizione: “Appena ho saputo che vi erano dei non autorizzati accompagnatori dei relatori, ho concesso che due di loro restassero, purché senza intervenire, facendo allontanare gli altri“. Sul fatto che non fosse possibile avere un contraddittorio, Panico si è espresso così: “Sono ore che sarebbero andate ad assemblee di istituto, momenti riservati ai ragazzi. Il contraddittorio non è previsto perché è un momento dedicato a loro, dove nessun presente può intervenire. La scuola non appartiene a nessuno schieramento politico, è bene che si finisca di avere atteggiamenti ideologici“. Gianetti da parte sua, supportato da un gruppo di docenti che già vorrebbero organizzare un Consiglio d’Istituto per prendere una posizione contro ciò che è accaduto e discuterne, fa sapere che: “Si sta cercando di organizzare un controevento per il 25 aprile, e stiamo cercando qualche storico non revisionista per riparare alle scorrettezze e falsità che sono state raccontati a questi ragazzi”.
GLI ADESIVI DI CASA POUND E LO STRISCIONE DI AZIONE ANTIFASCISTA
Al termine dell’incontro, alcuni studenti hanno fatto presente come nel cortiletto della scuola, fossero comparsi adesivi e piccoli manifesti di Casa Pound, ex collettivo sociale dichiaratamente d’ispirazione fascista, e ora reale movimento politico della estrema destra. Subito strappati da alcuni docenti, degli adesivi resta poco e niente. Il giorno successivo però, la risposta a questo gesto non si è fatta attendere, e sulle cancellate è apparso lo striscione antifascista che vedete nella foto di copertina.